Progetto Senegal 2019
Come già sapete e quindi non mi dilungo, i preparativi sono stati fatti con cura per non sprecare tempo e denaro.
Partenza con volo Air France da Venezia a Parigi e Dakar il 15. Il 16 mattina partenza da Dakar con un Set Plas, tipica auto senegalese per trasporto persone, mi sono trasferito nella città di Kaolack. Con il supporto logistico del senegalese Ndiaga Seck, ho seguito i lavori di scavo nel villaggio di Palado, situato più a sud rispetto alla citta. Palado è un piccolo villaggio a ridosso della strada statale e alla laguna presente in quella zona. Il mare entra per chilometri sulla terraferma creando una grande laguna salata.
Per inciso voglio che sappiate che il luogo esatto dove scavare è stato individuato con l’ausilio di un Rabdomante. La scelta del villaggio è stata invece affidata al corrispondente senegalese Ndiaga Seck della Onlus Radici d’Amore. Le fotografie credo diano ampio messaggio di come vivono le persone in quei luoghi e del paesaggio. Non è facile vivere senza acqua, senza elettricità e con una siccità che mette in crisi le greggi di pecore, le mandrie di mucche ecc. In giugno aspettano i monsoni e le piogge, sperando arrivino e non siamo troppo violente per creare più danni che benefici. Le temperature nel mese di maggio, da me sperimentate, sono molto alte con massime di 43° e minime di 20°. Il pozzo è stato scavato a mano e con i mezzi a loro disposizione e fortunatamente trovata l’acqua a circa 7 metri di profondità.
L’acqua che appare non è salata e ho potuto appurare che il pozzo si ricarica in 24 ore di circa 1,50. In questo momento di forte siccità è già una cosa positiva, con le piogge i valori saranno maggiori.
L’opera della costruzione di un pozzo è molto utile per l’abbeveraggio del bestiame e per usi domestici. La comunità ha manifestato la loro gratitudine e amicizia. Abbiamo anche portato delle magliette a noi donate e donate ai ragazzini della scuola del villaggio. Ci sono bel 134 ragazzini in un piccolo villaggio come questo ed è una grande gioia vederli e vedere la loro gioia nella totale semplicità e ingenuità.
Credetemi stare accanto a loro è come ricaricare le batterie di energia e per me che sono classe 53 è un pò rivedere la mia infanzia. Al termine della lezioni giocano con nulla, divertiti e pieni di energia nonostante il caldo e le poche calorie ingerite mangiando. Sono tutti secchi come rami di arbusti del deserto, ma pieni di energia e sorridenti. La loro ingenua curiosità è spiazzante per noi europei ormai smaliziati. Nei giorni trascorsi ho notato che una parte della scuola ha un tetto, se così si può chiamare, di paglia e totalmente inadatto. Ho chiesto a Ndiaga Seck di farmi avere un preventivo per valutare l’opportunità di ricostruire con una struttura e copertura uguale al resto dei fabbricati scolastici. Devo dire che il popolo senegalese è accogliente e non ho avuto per nulla la sensazione di essere guardato con sospetto o peggio. Ho condiviso le serate e le cene con la famiglia Seck. E’ il mese del Ramadan e tutto è speciale. Loro riescono a non bere e mangiare per tutto il giorno, nonostante il caldo e i lavori. Non è facile ma lo fanno volentieri, sono molto osservanti delle regole religiose e di costume. I senegalesi cristiani e i cristiani europei o comunque stranieri sono ben accetti e convivono pacificamente. Cenando con loro, si sarebbero offesi se non lo avessi fatto, ho imparato molto delle loro usanze e delle mie diversità. Ho tessuto in quei giorni una vera amicizia e un buon rapporto di collaborazione, che spero possa avere un seguito con altri progetti. Il 25 sera sono rientrato a Dakar e con volo notturno arrivato a Parigi e Venezia. Ho potuto fare dei filmati e delle foto dell’opera e nel nostro sito web e in facebook potete verificare e guardare. La Hermanos trae la conclusione che non è inutile aiutare “a casa loro” chi ha bisogno, i più deboli i più sfortunati. Queste donazioni arricchiscono l’anima e confermano che siamo tutti nella stessa nave, la nave terra. Navighiamo a vista in un mare pieno di imprevisti, di intolleranza, di egoismi, odio e cattiveria, ma la solidarietà è un valore imprescindibile per chi ha una visione cristiana vera o per chi pur non credendo, crede nella visione terrena di un mondo che può avere e deve avere un domani per tutti, per i figli di tutti nessuno escluso nell’interesse della specie umana. Non si può prescindere dall’ambiente in cui viviamo, l’uomo è parte del tutto e deve rendersi conto di non essere onnipotente. Abbiamo smarrito la “ragione” e corriamo verso un mondo inaccettabile, privo di poesia e di fratellanza. Noi crediamo e desideriamo un mondo migliore.
Il Presidente
Stefano Zambon