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Seconda tappa

Riprendiamo da dove ci eravamo lasciati il 17 novembre 2017. Riassunto e considerazioni sul progetto Hermanos in Republica Dominicana.

Rientrato dal secondo viaggio, martedì 9 maggio 2018.

Voglio aggiornarvi sui progressi fatti e dare sinteticamente notizie utili e considerazioni personali.

L’esperienza di questi mesi spesi a far decollare il progetto della scuola di artigianato del cocco è servita a capire ancor più la realtà del luogo, (Las Galeras di Samana) ed in particolare l’aspetto sociale e di realtà economico lavorative.

Qualcuno potrebbe pensare che già il nome del luogo di perse dice molto, e può indurre a preconcetti.

Realmente ho dovuto, mio malgrado, constatare le difficoltà di coinvolgimento dei giovani e meno giovani al progetto gratuito proposto.

Ho riscontrato apatia, indolenza e mancanza di speranza o meglio rassegnazione.

Rassegnazione che a mio avviso viene da lontano, da generazioni di persone abituate alla miseria e lasciate sole dal governo centrale che, espressione della stessa cultura, pensa “ad altro”.

Mi duole scrivere queste parole, avrei voluto dare notizie più positive, ma sarei ipocrita. Le belle spiagge e il clima dolce è un dono della natura che gli abitanti non sanno sfruttare nel modo corretto.

Molta strada dovranno fare per avere un minimo di vero benessere, quello legato alla sanità, alla scuola e al rispetto dell’ambiente.

I bisogni primari che sono il vero progresso e benessere, dei quali tutti dovremmo essere beneficiari.

Anche qui in Repubblica Dominicana sono forti le disuguaglianze sociali e il “partire a pari merito” non esiste.

Anche il concetto religioso popolare è espressione di fatalismo e rassegnazione.

Non voglio dipingere in color grigio questo popolo che ha molti aspetti positivi, ma qui mi soffermo negli aspetti negativi legati direttamente e non al progetto della hermanos.

Lungi da noi la presunzione di sapere tutto e di essere portatori di verità, siamo modesti e aperti ai loro bisogni essenziali.

La realtà della scuola che abbiamo “donato” è una cosa semplice, adatta al loro modo di vedere la vita e proposta con insegnanti dominicani, del loro stesso stato sociale.

Mi auguro che ci sia un maggior coinvolgimento dei giovani dominicani e non, nei mesi a venire.

Per punti ora vado a descrivere quanto realizzato:

1°- La scuola di artigianato della “Jacara de coco” (la noce del cocco) è funzionante dai primi giorni di aprile 2018. Durante il mese di aprile ho completato l’attrezzatura, tavoli, motori, trapani , oltre al materiale di consumo, ecc.. ecc.. tutto il necessario per dare una buona operosità al progetto.

2°- La Hermanos ha sottoscritto i contratti necessari per la locazione degli ambienti necessari alla scuola, con Domenico Mirabile responsabile della Associazione San Benedetto, per la fornitura di luce e forza motrice, con l’artigiana Ersida Perez. La durata del contratto con Domenico Mirabile è di anni tre con la possibilità di disdetta senza alcun preavviso e penalità, e con la sola motivazione unilaterale del mancato successo dei corsi di artigianato.

3°- Alla Signora dominicana Ersida Perez è stata concessa la possibilità di lavorare per sé, in alcuni giorni della settimana, al fine di concederle un modo per mantenersi e nei giorni di martedì, mercoledì e sabato è a disposizione per l’insegnamento.

4°- E’ stata concordata una sub locazione, non vincolante per la hermanos, nel secondo locale in nostro possesso, ad un Ente dominicano che promuove l’apprendimento della lingua inglese. Ho ritenuto che dare uno spazio per l’insegnamento gratuito di lingue straniere, possa essere una cosa molto positiva e un buon volano anche per la attività di artigianato del cocco.

5°- Nel sito della hermanos saranno pubblicate le foto della scuola e i costi sostenuti.

A risentirci per ulteriori aggiornamenti.

Il Presidente Hermanos

Stefano Zambono

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